Il vigneto degli yemeniti (una nuova metafora del viaggio nella vita, Ispirata dal quartiere Kerem HaTeimanim (letteralmente: il vigneto degli yemeniti) di Tel Aviv) - Vie scure e silenziose fanno da scudo a un cuore che pulsa. Camminare in questo quartiere ha il sapore della lenta scoperta mescolato al ricordo. Un po’ come trovare una foto persa da secoli, spuntata di sorpresa dal fondo del cassetto. La mia curiosità soffre il solletico di vista e olfatto, come quando noto il luccichio di qualche oggetto misterioso arrivare da un fondale marino. Cammino e osservo, in un passaggio fugace nel calore della semplicità. Rivivo momenti dimenticati che forse non ho mai vissuto, istanti che sono sempre con me, ma difficili da agguantare, ribelli come farfalle rincorse nei prati. C’è tanta gente che condivide spazi e ore, qui di fronte a me, in questo momento. La luce è calda, quel calore delle vie del sud Italia. Il mio corpo si anima di entusiasmo che sgorga a mo’ di sorgente d’acqua, come quando una voce calda e familiare arriva alle mie orecchie o una fragranza improvvisa mi riporta all’innocenza dell'infanzia. Colori e voci, un microcosmo che si autoalimenta. Esco dopo poco da questo geometrico intersecarsi di viottoli vivi piu’ che mai, vene che trasportano umanità primordiale. Mi lascio alle spalle un gioiello, un astro che non avevo mai notato in un cielo vecchio di millenni. Una metafora dei miei angoli piu’ profondi, quelli che ancora ho da scoprire e che sono tuttavia i primi ad aver visto la luce. Muovo i miei passi verso la prossima stella, come un vignaiolo alla ricerca del prossimo acino da assaggiare, per gustare il dolce della vita. -.-.-.-.-.-.-.-.- "Per vedere il mondo in un granello di sabbia e il paradiso in un fiore selvatico, tieni l’infinità nel palmo di una mano e l’eternità in un’ora" (W. Blake - Auguries of Innocence) Uno scorcio del quartiere Kerem HaTeimanim (letteralmente: il vigneto degli yemeniti) di Tel Aviv
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January 2023
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