(ITA only) Un periodo raro, molto raro. Se da un lato poco si saprà mai sulle cause, molto abbiamo sperimentato sulle conseguenze. Ho visto persone reagire nei modi più diversi e ho cercato (faticando) di lasciare le mie opinioni da parte: "ognuno é fatto a suo modo", mi sono ripetuto più volte. Nonostante questo, mi sono concesso di osservare il vasto spettro di atteggiamenti che questa grande ondata di incognite sta generando. Un vasto spettro ma diviso in due macro-mondi, un popolo tagliato in due da un grande scisma. Chi vive il periodo come una preziosa opportunità che ancora non ha sfruttato appieno e chi come una minaccia da debellare al più presto. Chi lo sfrutta per mettere in campo reazioni e comportamenti nuovi, e chi si é fatto cogliere impreparato, facendo acutizzare le vecchie e già note strategie che non funzionavano prima, figuriamoci ora. Chi ha paura, e chi non ne ha per nulla. Qualcuno troverà il modo di sopravvivere e reagire, altri di vivere e rispondere. I primi continueranno a concentrarsi sulla cornice del quadro, ossessionati dal contesto che li circonda, i secondi riporteranno la concentrazione sul dipinto, sulla loro esistenza e su come essa si può riconfigurare e adattare di fronte alle sfide del mondo. Una comunità di essere umani deve promuovere il rispetto delle diversità e un confronto etico di idee, anche in un contesto dove la paura e le opinioni corrono a briglia sciolta, senza controllo. In questa ottica ho voluto raccogliere 4 testi molto diversi, su 4 argomenti molto diversi, da 4 fonti molto diverse, che trovano un campo di applicazione molto valido tanto in questo periodo speciale, quanto nella vita in generale. Spero che diventino fonte anche della più minuscola briciola di ispirazione... ...in questo periodo raro, molto raro. Come la vita, del resto. Il mistero della bellezza, la verità e la realtà, sono la stessa cosa. Sono elementi che abbiamo rappresentato con forme d'arte sin dall'inizio ma rimangono elusivi. Pensiamo a loro come all'ignoto. Dobbiamo guardare le nostre menti, perchè lì è dove possiamo osservare la nostra crescente consapevolezza della realtà. Quando capiamo che è la realtà che vogliamo, allora i nostri piedi si ritrovano sul sentiero. (dagli appunti di Agnes Martin) - “È facile, nel mondo, vivere secondo l'opinione del mondo; è facile, in solitudine*, vivere secondo noi stessi; ma l'uomo grande è colui che in mezzo alla folla conserva con perfetta dolcezza l'indipendenza della solitudine* ” - (Ralph Emerson - Essays (1841)) (* solitudine intesa come "lo spazio di armonia con se stessi", e non necessariamente come "mancanza di contatto con altri", ndr) Perché ci sentiamo tanto feriti nel momento in cui capiamo di non essere così importanti? Non sarebbe meglio considerarlo un avvenimento fondamentale, un'illuminazione? Ciò che chiamiamo "credere", in fondo, è un'azione che inizia dentro di noi e bisogna credere nella separazione tanto quanto crediamo nella bellezza e nell'amore, ed essere anche preparati, perché al termine di ogni cosa bella c'è sempre una separazione. E se così, allora perché non interpretare queste disgrazie come catastrofi costruttive, che ci permettono di affrontare ciò che non conosciamo? Non trovi? (Dal film: "L'albero dei frutti selvatici") - Domanda di un fan
Ci sono situazioni in cui dare valore a un'opinione altrui, può essere considerata una cosa utile e sana? Risposta di Steve Vai Sì! Ce ne sono molte! Ma solo tu puoi scegliere se l'opinione che stai ricevendo é autentica e se risuona con te, se dentro quell'opinione c'é qualcosa che ti fa dire "mh, c'è un punto interessante in quel che dice". E lo facciamo sempre. Se guardiamo bene, tutto quello che dico io stesso può essere considerato un'opinione, e potreste trovare informazioni utili in alcune di queste, e questo é un approccio sano. L'approccio non-sano arriva quando prendi qualcosa a livello personale, per opinioni di altri su abbiagliamento, religione, musica etc. L'opinione degli altri può avere spigoli molto appuntiti. Questi spigoli nelle opinioni altrui, sono la testimonianza della loro paura. Non c'é nulla di male nell'avere un'opinione, ma é pericoloso "adorare" le proprie idee, credere che siano quelle corrette, non solo per te, ma per tutti. Si tratta di una mancanza di fiducia in se stessi. Se una persona avesse fiducia nelle proprie opinioni, non ci sarebbe bisogno di convincere gli altri su nulla. Quando hai fiducia in quel che ti piace, o non ti piace, permetti agli altri di avere una loro idea, senza che ti influenzi quale essa sia, a meno che il tuo "ego" non la prenda a livello personale. Persino idee benigne, che possono essere molto utili, vengono prese sul personale, a volte. Lo dico perché sono io il primo a notare quando lo faccio. E l'unico modo per capirlo e per conoscere gli altri, é conoscere se stessi, levando il microscopio dal mondo e rivolgerlo verso di sè. Quando ti ritrovi ad avere a che fare con un'opinione altrui, da un semplice "mi piace il rosso" al risoluto "il mondo fa schifo e tutti sono degli idioti". C'è stato un momento della mia vita in cui avevo a che fare con persone che promuovevano queste idee, che alla fine sono diventate anche le mie, portando intensa sofferenza. Quando un'opinione altrui arriverà a te, saprai se é possibile trovare un piccolo spazio di presenza mentale, e quindi valutare serenamente se é un commento sano da cui posso trarre qualcosa di buono oppure se é l'insicurezza che l'altro sta gettando su di te. Ma solo tu lo saprai." - (Steve Vai, dalla diretta Facebook "Under it all" del 7 maggio 2020)
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L
12/5/2020 22:34:39
Bello quello che scrivi. .Dovremmo rileggerlo tra un po e vedere le sensazioni che ci da.
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