Sin dai tempi dell'università, sono stato affascinato dalla fluidodinamica e dalle sue manifestazioni imprevedibili.
In tanti hanno cercato di studiarla e di darne una caratterizzazione matematica, riuscendoci anche piuttosto bene, altrimenti gli aerei non starebbero su. L'uomo deve dare un nome a tutto (Instabilità di Kelvin-Helmoltz, per citare la mia preferita), usa equazioni, coefficienti sperimentali, misurazioni in laboratorio. Ma alla fine é l'osservazione la parte che lo affascina di più. Succede lo stesso quando ci guardiamo l'un l'altro, oppure quando guardiamo dentro noi stessi. Usiamo la razionalità più estrema, ma alla fine dei conti (ancora matematica!) è l'osservazione di noi (sia calmi che turbolenti) ad aprire la porta su qualcosa di reale, di vero, che a volte spaventa. Ormai ho lasciato quel mondo matematico anni or sono, ma ancora mi diverto ad accendere un bastoncino di incenso e a vederne le follie acrobatiche. Quelle maestose danze di transizione tra il flusso laminare e quello turbolento, tra l'ordine e il caos, sono tutte manifestazioni dell'inevitabilità di cui facciamo parte anche noi. - Nella foto: qualche scatto ad un bastoncino di incenso, o meglio alle sue opere d'arte.
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January 2023
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