Questo articolo, e le sensazioni che mi hanno portato a scriverlo, sono frutto di un'indagine che il 2020, con le sue sfide uniche, ha portato. Molto é partito dalla voglia di prendere decisioni concrete e più consapevoli nell'ambito dei servizi e degli strumenti che uso quotidianamente, decisioni che si sono in parte concretizzate grazie a questa guida, Il "motore" di questa indagine é stato alimentato dalla voglia di libertà e verità e dallo scetticismo verso i principali canali di comunicazione, che non possono ormai più contare sul mio tempo. Un ringraziamento particolare và ai progetti opensource (uno su tutti Tutanota) che hanno aperto i miei occhi a un mondo affascinante e possibile, nonché a un nuovo modo di interpretare il volontariato, nella giungla di internet e della connettività globale. Questa riflessione ha un sapore diverso da quelle l'hanno preceduta su questo sito, ma non per questo mi rappresenta di meno.
Tutto é cominciato dalla situazione in cui ci troviamo da inizio anno, ma paradossalmente lo stimolo a scrivere è arrivato da qualcosa di tanto insignificante quanto un annuncio pubblicitario intravisto da un bus, verso la stazione. Un errore grammaticale, volontario, a catturare l'attenzione su un prodotto che evidentemente non aveva altre strategie più efficaci. Pur essendo abituato alle menzogne in cui siamo immersi, alle modelle ritoccate al computer e all'utilizzo (improprio) di simboli e luoghi, l'errore grammaticale mi ha dato persino più fastidio degli strumenti più assodati del subdolo mondo della pubblicità e della comunicazione. Quel piccolo inganno a catturare la mia attenzione (dove altrimenti non si sarebbe soffermata), mi ha fatto riflettere più ad ampio spettro sulla situazione in cui viviamo, piena di trucchi meschini che tentano di distrarci e rubarci concentrazione e tempo. E se riescono a farlo con una pubblicità, cosa possono fare su più grande scala (leggi 2020)? "C'é talmente tanta distrazione, oggigiorno, che l'intrattenimento é una delle industrie più floride", mi hanno detto. Triste, ma vero, se si pensa a quante diverse piattaforme di streaming ci sono (e a quanto la maggior parte delle persone fatichi e godere del semplice stare con se stessi, senza avere nulla da fare) Ed é proprio distraendoci che non ci rendiamo conto di come spesso ci vendiamo gratuitamente senza nemmeno saperlo (o facendo finta di non saperlo). Molti hanno caselle di posta elettronica gratuite perlopiù con il dominio che tutti ben conosciamo, in pochi capiscono che "se non paghi per il servizio, diventi parte del prodotto". E così i tuoi dati verranno raccolti e utilizzati per fini che molti nemmeno conoscono, avendo premuto su "Sì, accetto" senza nemmeno leggere e senza nemmeno notare il pulsante per rifiutare. Molti mi dicono allora: "raccolgano pure i miei dati, non ho nulla da nascondere". Eppure non regalano le chiavi di casa a chiunque. Mi dicono poi: "non ho voglia di cambiare email, sai quante iscrizioni dovrei modificare?". Eppure, dopo che sono entrati i ladri, cambierebbero ogni serratura di casa. Ci sono sempre più cose che rendono la vita più semplice e che per la verità nascondono minacce. Password sempre uguali... foto sincronizzate nel cloud gratuito... telefoni che si sbloccano col riconoscimento facciale. Credo, a questo punto, che non vedendo il rischio concreto, abbiamo lasciato trionfare pigrizia e comodità su riservatezza e intraprendenza. Qualsiasi pastore riparerebbe la staccionata per evitare la minaccia di un lupo al pollaio. Non lascerebbe mai la porta aperta! Perché facciamo entrare il lupo nel pollaio, allora? Ed ecco l'obiezione più frequente, arrivati a questo punto: "è un argomento troppo complesso, perché me ne possa occupare io, quindi lascio perdere". Touché! Questo é vero, e la complessità é spesso voluta dai poteri forti, in modo da incentivare questo tipo di atteggiamenti e scoraggiare quel minimo di ricerca che aiuterebbe a sapere di più. Dopotutto, penso che l'ignoranza non sia mai stata un'utile strategia di sopravvivenza, piuttosto soltanto una stretta di mano alla pigrizia e all'indifferenza. E, come immaginerete, non sono solo i servizi internet ad ingannarci. La tecnologia permette ormai a chiunque di essere intonati, di pubblicare foto sembrando professionisti, e di apparire esperti di qualsiasi determinato argomento. Ma l'autenticità rimane sempre indissolubilmente legata alla dedizione, all'impegno e alla forza di volontà, e non a quanti "mi piace" vengono raccolti. In un foglietto trovato a terra, ho trovato questa frase: "ogni essere umano ha la capacità innata di essere maestro di se stesso". E perché allora lasciamo che così tanti aspetti della nostra vita vengano controllati da altri? Se ci fate caso, tutto é più veloce al giorno d'oggi, più semplificato e più fruibile. Ma il risultato é drammatico. Non si ha più voglia di conoscere e capire, ma solo di finire in fretta e scansare i problemi. Negli anni 60 e 70 si ascoltavano canzoni in cui il ritornello appariva dopo minuti, le introduzioni si prendevano i loro tempi e le parti strumentali esponevano talento e sentimento di chi aveva qualcosa da dire. Oggi si sentono (per la maggior parte) i soliti ritmi, i soliti tre accordi, in un tripudio di mediocrità finalizzata al profitto. Abbiamo impiegato milioni di anni di evoluzione per diventare gli esseri viventi più complessi e affascinanti ma abbiamo impiegato qualche decina di anni per sacrificare libertà, consapevolezza ed unicità. Già, unicità. Siamo tutti unici e bizzarri, anche se cercano di annegarci nei grandi numeri con cui tanto vogliono analizzarci, profilarci e - visto il periodo - condizionarci per farci accettare scelte discutibili. Dopotutto, è una strategia affermata da secoli quella per cui scelte scomode e impopolari possono essere digerite meglio a fronte di minacce abilmente strumentalizzate. Non vorremo essere da meno proprio ora? Ma basta con le polemiche amare. Non tutto é perduto, questo é quel che conta. Tuttavia bisogna desiderare il cambiamento in prima persona, altrimenti lunga vita alla grande massa e a chi la vuole controllare, con le comodità che il "lasciar fare" agli altri concede. Ma se vogliamo uscire dalla trappola di questo inganno, iniziando a mettere in dubbio quello che arriva a noi in maniera stranamente troppo facile, allora serve dedizione costante, impegno genuino e attenzione vigile. Siamo tanti su questo pianeta, ma non per questo dobbiamo aver paura di valutare se una scelta ci rappresenti o meno. E' faticoso, ma ciò permette di riprendere in mano il controllo del proprio ruolo nella società moderna. E badate bene: non si tratta di iniziare inutili lotte o giudicare quel che fanno gli altri, ma di aprire gli occhi verso tutte le possibilità che ci sono, e non soltanto a quelle più comuni. Iniziare é il passo più difficile. Ma non vi basterà più vivere, quando comincerete ad esistere.
2 Comments
Fabia
13/10/2020 17:41:58
Sapessi Ale come è difficile alla mia età! Ci provo tutti i giorni ma... i risultati non sono entusiasmanti!!😉Pazienza! Io insisto!😘😘😘😘
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f
13/10/2020 18:44:18
hai detto tante verità,bisognerebbe riuscire a farle arrivare a tanti,ma come?proviamo a pensarci.ciao
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