(ITA only) Immagina di avere davanti queste foto: Albe o tramonti? (Valtellina - Dicembre 2018) Nessuna indicazione dell'ora, di un punto cardinale o di un riferimento geografico.
Difficile dire se siano testimonianze di un'alba o di un tramonto: stessi colori, stessa nostalgia mista ad entusiasmo, stessa voglia di emozioni. Solo la transizione di quegli istanti aiuterebbe a identificare di quale si tratti: l'una si accende, l'altro si spegne. L'una abbandona il buio per accendere un nuovo giorno, l'altro si infiamma per l'ultima volta, per poi morire, come un tizzone senza piú molto da dare. Pur non amando i festeggiamenti di fine anno, o perlomeno come vengono interpretati nel mondo moderno in cui sono nato, ne capisco la necessità che avvertiamo. Il ciclo naturale di tutte le cose (il ripetersi delle stagioni, la successione di albe e tramonti, la nascita e la morte degli esseri viventi, la formazione e lo scioglimento dei ghiacciai e così via) ci ha abituato a celebrare l'inizio e la fine dei fenomeni, ed è affascinante prendersi una notte per brindare al tramonto dell'anno vecchio e all'alba di quello nuovo. Tuttavia, molti di noi vivono questa festa come un'archiviazione dell'anno passato, che viene accatastato sulla polverosa e considerevole pigna di quelli precedenti, per dare il via a quello nuovo, riempito di buone parole e propositi, pronti da archiviare di nuovo quando ripasseremo in questo punto dell'orbita terrestre, tra poco meno di 400 giorni. Quella che vedo, invece, è la necessità di riportare la celebrazione di questa notte sullo scorrimento naturale verso un semplice nuovo giorno, che, solo per convenzione calendariale, porta un significato diverso dagli altri. Paradossalmente, diamo meno importanza a fenomeni ben più eclatanti a livello astronomico ed energetico, come gli equinozi e i solstizi, tanto che spesso ce ne dimentichiamo, senza il chiasso dei petardi e le urla ubriache di chi ha affogato nelle gozzoviglie la propria consapevolezza. In tedesco, per augurare un buon anno, si dice "Guten Rutsch", che letteralmente sarebbe come augurare una dolce "scivolata" nell'anno nuovo. Mi piace l'idea di uno slittino che possa solo avanzare e che lo faccia in maniera poco brusca. Nessun bambino in questa situazione si preoccuperebbe di dividere in "segmenti" belli o brutti la parte percorsa a monte o quella in arrivo a valle, visto che la concentrazione sarebbe tutta dedicata al momento presente, sullo scivolamento dello slittino lungo il pendio. Guai a distogliere l'attenzione: perderemmo controllo e divertimento! É questo l'augurio a cui sento di ispirarmi e che desidero rivolgere a voi. Scivolate bene nel nuovo anno ma anche in ogni prossimo nuovo giorno, che sia un 30 dicembre o un 2 gennaio. Per osservare un'alba o un tramonto bisogna essere nel posto giusto al momento giusto, rimanere vigili e attenti, per poi lasciare scappare quel momento effimero con lo stesso entusiasmo con cui l'abbiamo accolto. Tutto scorre in questa vita, e voi non siate da meno.
0 Comments
ITA (then ENG, after the video) Una poesia, più che una canzone, a cui mi sentivo di rendere omaggio. Un gioiello che, a mio parere, celebra anche la creatività che nasce inconsapevole dalla solitudine più dura ma che poi diventa rifugio e portale verso estensioni inimmaginabili, oltre la morte. Sono spesso i dettagli microscopici a far confluire l'esperienza e l'osservazione verso l'interno, liberando l'esistenza dalle catene dell'ignoranza, verso quel parco giochi chiamato infinito. DEAD BOY’S POEM (Copyright Nightwish) TESTO IN ITALIANO
Il poema del ragazzo morto (Copyright Nightwish) Nato dal silenzio, un silenzio pieno di esso Un concerto perfetto, il mio migliore amico Così tanto per cui vivere, così tanto per cui morire Se solo il mio cuore avesse una casa Canta quello che non puoi dire Dimentica ciò che non sai suonare Affrettati ad annegare in occhi meravigliosi Cammina nella mia poesia, questa musica morente La mia lettera d’amore a nessuno (Ritornello) Mai sospirare per un mondo migliore E’ già composto, suonato e raccontato Ogni pensiero, la musica che scrivo Tutto é un desiderio per la notte Scrissi per l’eclisse, scrissi per la vergine Morii per la bellezza, quella nel giardino Creai un regno, allungai il braccio verso la saggezza Fallii nel diventare un dio (1x Ritornello) “Se leggi questa riga, non ricordare la mano che la scrisse Ricorda solo il verso, pianto del compositore, quel pianto che non ha lacrime Perché a questo ho dato forza ed è diventato la mia sola forza. Casa confortevole, grembo materno, un'occasione per l’immortalità dove essere desiderato diventò un brivido che non avevo mai conosciuto, Il dolce pianoforte che scrive la mia vita” “Insegnami la passione perché temo sia svanita Mostrami l’amore, stringi a te chi é abbandonato Così tanto di più avrei voluto dare a coloro che mi amano... Mi dispiace... Il tempo dirà (questo amaro addio) Non vivo più per non disonorare nè te nè me E tu… Vorrei tanto non provare più dispiacere per te…” Un’anima solitaria… Un'anima d’oceano… -.-.-.-.-.-.-.-.-.- LYRICS IN ENGLISH
DEAD BOY’S POEM (Copyright Nightwish) Born from silence, silence full of it A perfect concert my best friend So much to live for, so much to die for If only my heart had a home Sing what you can’t say Forget what you can’t play Hasten to drown into beautiful eyes Walk within my poetry, this dying music My loveletter to nobody (Chorus) Never sigh for better world It’s already composed, played and told Every thought the music I write Everything a wish for the night Wrote for the eclipse, wrote for the virgin Died for the beauty the one in the garden Created a kingdom, reached for the wisdom Failed in becoming a god (1x Chorus) “If you read this line, remember not the hand that wrote it Remember only the verse, songmaker’s cry, the one without tears For I’ve given this its strength and it has become my only strength. Comforting home, mother’s lap, chance for immortality Where being wanted became a thrill I never knew The sweet piano writing down my life” “Teach me passion for I fear it’s gone Show me love, hold the lorn So much more I wanted to give to the ones who love me I’m sorry Time will tell (this bitter farewell) I live no more to shame nor me nor you And you… I wish I didn’t feel for you anymore…” A lonely soul… An ocean soul… Dead boy's poem (live 2018) All copyrights for music and lyrics in this post belong to Nightwish (www.nightwish.com) -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.- ENG
A poem, more than a song, to which I wanted to pay tribute. A jewel that, in my opinion, also celebrates that creativity unconsciously arising from the toughest solitude, that eventually becomes refuge and gate towards unimaginable extensions. Microscopic details are very often the trigger allowing experience and observation to merge inward, liberating existence from the chains of ignorance, towards that playground called infinity. ITA only (nelle foto: ghiacciaio Skaftafellsjökull (Islanda), una delle "lingue" di Vatnajökull, ovvero il ghiacciaio più grande d'Europa per volume). - Skaftafellsjökull (Islanda), una delle "lingue" di Vatnajökull, dall'aereo, atterrando in Islanda. -.-.-.-.-.-.- Non é la prima volta che vedo un ghiacciaio, avendo avuto l'enorme fortuna di ricevere questo sublime battesimo dal Ghiacciaio di Fellaria. Ma di così estesi non ne avevo mai visti nemmeno dall'alto e, soprattutto, non avevo mai messo piede su uno di loro prima d'ora. Imparo a montare i ramponi sui miei scarponi invernali, che fino a quel momento avevano accarezzato solo monti italiani o elvetici: con queste punte di metallo il loro aspetto si fa molto più ostile e mette quasi soggezione. Mi pervade un senso di colpa all'idea di graffiare e sfregiare quel ghiaccio vecchio di secoli o millenni ma faccio il primo passo, molto deciso, e mi soprendo di quanto la fiducia che ripongo in questi attrezzi sia già totale. La sensazione non potrebbe essere più agrodolce. Da un lato sento di violare uno spazio sacro, senza diritto di ingresso o dimora. Dall'altro percepisco di essere testimone della paziente e grandiosa opera di uno scultore invisibile, ma vivo e a cui rendo omaggio. Sotto i miei piedi, strutture d'aria si contorcono immobili, ostentando pose che senza il ghiaccio non potrebbero mostrare e di cui nessuno potrebbe accorgersi. Quello che sto solcando, é un libro vivente di storie, drammi e sapienza. Come un esploratore timido e timoroso, apro le pagine di questa enciclopedia: questa é la sensazione che ho avvertito entrando dentro il ghiaccio. So di certo che quel che vedo é solo temporaneo, come tutte le cose. L'acqua gocciola copiosa e qualche piccola frana si fa strada tra i crepacci del soffitto. Forme sinuose e spinose convivono nel ghiaccio che mi circonda, in questo capolavoro di luce ed oscurità. In questo contesto, l'acqua é forza artefice e distruttrice al tempo stesso, in un ciclo dove il silenzio di centinaia di anni si lascia portare via dal fragore del fiume sotterraneo. Tra il bianco e l'azzurro, la cenere vulcanica mi guarda, intrappolata dal giorno dell'eruzione in cui vide la luce del sole per la prima volta. Mi appaiono come quelle creature nell'ambra fossile, ritrovate nella posizione in cui la loro esistenza ha deciso di terminare. Le parole non trovano spazio, là dove solo lo sguardo riesce ad avere un senso, incapsulato nel suo parco giochi di geometrie fin qui solo immaginate. Ho avuto l'immensa fortuna di vivere alcune delle esperienze più stupefacenti in prima persona.
Dal mio primo avvistamento della Luna e di Saturno al telescopio, al lancio di un razzo spaziale. Da un gipeto in sorvolo a pochi metri, a un giardino interno bagnato di grazia e sacralità a Patan (Kathmandu, Nepal). E tante, tante altre. Di certo molte (se non la maggior parte) di queste esperienze di stupore e commozione sono arrivate dalla mia amata montagna e dalla solitudine rivelatrice che viene cullata dai suoi luoghi più isolati. Ma questa volta ho avuto l'onore di indossare i miei scarponi a pochi chilometri dal mare, per lasciarmi avvolgere da quella meraviglia primordiale che si fa trovare solo quando smetti di cercarla. L'Islanda è stata palcoscenico di questa storia, ma poteva essere altrove, visto che i viaggi non sono la condizione necessaria per questo tipo di esperienze: non esplora per davvero chi chiude la valigia e parte, ma chi sa restare nel momento presente, appoggiando la sua attenzione sull'istante infinitesimale che, traghettato dai nostri sensi, arriva dritto al petto e ci rende parte di questo capolavoro. ITA then ENG after the pictures - I castelli di ottobre, come tutti gli altri, si sono fatti vascelli di messaggi di tempi lontani, ma mi hanno anche fatto concentrare un po' di più su una sfida per me molto ostica: lodare allo stesso modo tutte le epoche, coi loro pregi e difetti, senza elevarne una per i messaggi spirituali e massacrarne un'altra per le guerre o le ignobili violenze. L'era in cui viviamo è senza dubbio la più adeguata per addestrarci a estrarre il meglio da essa e le seguenti citazioni mi aiutano a difendere questo pensiero. - "Non abbiamo mai avuto, nel passato, tempi eroici, e nemmeno una generazione pura. Non c'è nessun altro qui oltre a noi, gente, e così è sempre stato: persone indaffarate e potenti, istruite, ambigue, importanti, timorose, consapevoli di sé; persone che progettano, promuovono, ingannano e conquistano; che pregano per i propri cari e desiderano fuggire la miseria ed evitare la morte. E' un'idea che indebolisce e offusca quella secondo cui un tempo sarebbe esistito un popolo semplice, che conosceva Dio personalmente - e che conosceva anche l'altruismo, il coraggio e le scritture -, mentre per noi è troppo tardi. Non c'è mai stata un'età più sacra della nostra, e neppure una che lo fosse meno." (Annie Dillard - For the Time Being (1975) --- "Non è possibile tornare a vivere lo spirito di un'epoca perchè esso tende a dissolversi mentre si sta avvicinando la fine del mondo. In effetti, non può essere sempre primavera o estate, e ugualmente non può essere sempre giorno; quindi, se anche desiderassimo riportare il mondo allo spirito del secolo trascorso, ciò non sarebbe possibile. Occorre saper trarre il meglio da ogni generazione. Chi ha nostalgia del passato sbaglia perchè non afferra questo principio. Ma coloro che apprezzano soltanto il presente e ostentano disprezzo per il passato, appaiono molto superficiali." Yamamoto Tsunetomo - Hagakure (18esimo secolo) -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.- Nelle foto, i due castelli di questo mese: Castello Bellaguarda - Tovo Sant'agata - Italia Burg Rötteln - Lörrach - Germania -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.- Castello Bellaguarda - Tovo Sant'agata - Italia -.-.-.-.-.-.-.- Castello Bellaguarda - Tovo Sant'agata - Italia -.-.-.-.-.-.-.- Burg Rötteln - Lörrach - Germany -.-.-.-.-.-.-.- Burg Rötteln - Lörrach - Germany -.-.-.-.-.-.-.- ENG The castles I've met in October brought, like all the others, messages from the past, but they also made me focus more one a tough (at least for me) challenge, i.e. praising every age in the same way, with its virtues and vices, trying not to elevate one for its spiritual messages or offend the other for its wars and despicable violence. The time we live in is the most adequate one to train ourselves on extracting the best out of it, and the two following excerpts help the cause of this thought. --- "There were no formerly heroic times, and there was no formerly pure generation. There is no one here but us chickens, and so it has always been: A people busy and powerful, knowledgeable, ambivalent, important, fearful, and self-aware; a people who scheme, promote, deceive, and conquer; who pray for their loved ones, and long to flee misery and skip death. It is a weakening and discolouring idea, that rustic people knew God personally once upon a time-- or even knew selflessness or courage or literature-- but that it is too late for us. In fact, the absolute is available to everyone in every age. There never was a more holy age than ours, and never a less.” Annie Dillard - For the time being (1975) ---- " It is said that what is called "the spirit of an age" is something to which one cannot return. That this spirit gradually dissipates is due to the world's coming to an end. In the same way, a single year does not have just spring or summer. A single day, too, is the same. For this reason, although one would like to change today's world back to the spirit of one hundred years or more ago, it cannot be done. Thus it is important to make the best out of every generation.” This is the mistake of people who are attached to past generations. They have no understanding of this point. On the other hand, people who only know the disposition of the present day and dislike the ways of the past are too lax." Yamamoto Tsunetomo - Hagakure (18th century) - -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.- In the pictures, the castles I've seen in October: Castello Bellaguarda - Tovo Sant'agata - Italia Burg Rötteln - Lörrach - Germania -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
ITA and ENG after the pictures. ITA - Se da un lato il castello rappresentava, per antonomasia, un punto privilegiato di osservazione, prestigio e presidio, va ricordato che molto spesso erano le mura a garantire la necessaria protezione delle fortificazioni e del villaggio. Ancora più delicato era il ruolo dei cancelli e delle porte d'accesso. Punti deboli per definizione, come fori volontari in una membrana impermeabile, queste aperture garantivano il flusso di persone, merci e testimonianze di luoghi lontani, permettendo al villaggio di respirare attraverso questa sorta di narici. L'essere umano, dopotutto, si ritrova ad interagire con il mondo circostante in maniera molto simile, cercando quel difficile equilibrio tra protezione e apertura, tra isolamento e relazione, tra solitudine e condivisione. Questo articolo rappresenta uno "spin-off medievale", piccola eccezione alla mia collezione di castelli, e nasce per omaggiare tutte quelle porte che ancora aiutano quel fluire di pensieri, parole, opinioni e tradizioni, che contaminano i popoli, arricchendoli. Le 3 porte di Basilea ancora in piedi, che qui ho scelto come simbolo, sono ancora splendidamente conservate. Curiosamente sono spesso i punti di passaggio e di apertura a rimanere intatti, a differenza di quelle mura che non sopravvivono ai tempi, lasciandosi sgretolare dai secoli. Sapessero farlo le persone! Sapessi farlo io! - Per i precedenti episodi, vai alla fine dell'articolo... -.-.-.-.-.-.-.-.- Sankt-Johanns-Tor, Basel (CH) ENG Castles have always been privileged sites of observation, prestige and defense par excellence, but it is worth remembering that walls had a great role too in ensuring the right protection to the village and the fortification itself. Gates and accesses even had a more delicate role. Being weak points by definition, like voluntary holes in a waterproof membrane, these openings granted the flow of people, goods and facts witnessed in distant places, allowing the village to breath through this sort of nostrils. Human beings, after all, find themselves interacting with the surrounding environment in a very similar way, seeking that complex balance between protection and openness, between isolation and relationship, between solitude and sharing. This post represents a "medieval spin-off", a small exception to my castles collection, and it arises to celebrate all those doors that still help the stream of thoughts, words, opinions and traditions, which contaminate communities all around the globe, enriching them. The three gates still "alive" in Basel, that I chose as symbols here, are very well preserved. Oddly, gates and doors are the ones that often remain, unlike those walls that do not last and surrender to centuries. If only people could do the same! If only I could do it too! - For the previous "episodes", see below. -.-.-.-.-.-.-.-.-.-
ITA then ENG, after the pictures. Nella storia intima e personale di ciascuno di noi, ci sono posti che si ritrovano ad identificare una fase o un momento del nostro percorso ben precisi, proprio come farebbe una pietra miliare ben posizionata. Il castello di Agosto mi ha fatto pensare proprio a questo, essendo stato un mio punto di riferimento nel 2015, quando mi preparavo a uno dei più grandi cambiamenti sul mio cammino. Rivederlo è sempre un piacere oltre che una preziosa occasione per riflettere su quanto e come sono cambiato da quando lo incontrai la prima volta. Nelle foto: Castello di Landskron (FR) e panorami circostanti (CH/FR) - Per i castelli precendenti, vai in fondo all'articolo. ENG In the intimate and personal story of each one of us, there are places that identify a very precise moment or phase in our life, like a proper milestone would do. The castle I visited in August made me think about all this, as it ended up being a strong reference point back in 2015, when I was about to face one of the biggest changes on my path. It's such a pleasure to visit it again and again, as it also represents a perfect opportunity to see how and how much I evolved since the day I met it for the very first time. In the pictures: Landskron's Catstle (FR) and surronding landscapes (FR/CH) - For the previous episodes, see below. -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
(ITA only this time. Sorry about that) - La montagna e il cambiamento sono temi che mi affascinano da molto tempo ormai. Quello che segue, é soltanto un tentativo di mettere per iscritto uno di quegli incontri tra me e la montagna con lo scorrere del tempo a fare da palcoscenico. -.-.-.-.-.-.-.- Lago della Valletta, visto dal Passo di Val Mera - 2017 - Mi siedo sull'erba umida e pungente, con le gambe stanche dopo la salita. Il silenzio entra in scena. Giunto finalmente in platea, al momento giusto, sono pronto per l'apertura del sipario. Il corpo riprende fiato, mentre lo sguardo si appoggia prima su quella cascata, poi su quella guglia passando per ciuffi e arbusti a cui non so attribuire un nome preciso. Gli occhi diventano una porta d'accesso attraverso cui l'osservazione diventa apprendimento e la contemplazione diventa meraviglia. Sento i muscoli quasi nutrirsi di ciò che inalo e a tratti la fatica scompare, come se evaporasse insieme al sudore. La brezza frizzantina trasforma la mia maglietta in un ondoso parco giochi per mosche e farfalle, che ostentano una bizzarra fiducia ai miei naturali movimenti. La montagna non inebria soltanto me, quindi, e questa calda ospitalità basta per farmi chiudere gli occhi per pochi secondi. Quando li riapro, il panorama inizia a mandarmi immagini in continua evoluzione, metafore di una transizione che procede testarda da millenni. Il ruscello si getta vigoroso nel laghetto e ne esce più calmo dal lato quasi opposto, mentre un gracchio alpino sorvola il crinale, usando la sua ombra per accarezzarlo, come fosse un nastro di seta nera. Così, persino le rocce paiono soffici! Tutto quel che vedo è pervaso di dinamismo, e anche quel che sembra statico è in realtà parte di una lentezza che i miei sensi non riescono a percepire. Posso solo farmi attraversare da quel che sperimento e sento, senza che io possa afferrarlo: invero, questa é la natura delle esperienze più profonde. Il movimento della mano che sfiora la pelle diventa "carezza", il passaggio della Luna tra il Sole e la Terra diventa "eclissi", il vapore acqueo trasportato dalle correnti diventa "nuvola". In una frazione di secondo faccio esperienza esattamente di questo: quel che più solletica il mio entusiasmo ha un nome, eppure rimane impossibile da "prendere". Un arcobaleno, una nube lenticolare, il verde del lago, il battito di ali di un crociere, il fischio di una marmotta, il sapore della fragolina di bosco. Tutto effimero e transitorio, ma essenziale, come un respiro. Come una canzone suonata dal vivo. Come i passi che mi hanno portato qui. Come il profumo delle emozioni. Come il sapore dei sorrisi. Come la vita stessa.
ITA and ENG La Valtellina è disseminata di castelli, come già avevo avuto modo di scoprire pochi mesi fa. Su crinali e colline trovano posto alcuni dei castelli più affascinanti, sparsi lungo la valle, in punti alti, dove la vista è magnifica. La roccia della montagna, nel corso dei secoli, ha dato forma a faticose costruzioni incaricate di protezione, prestigio e sorveglianza. Tutto questo a vantaggio della mia collezione! - (per i precedenti episodi, leggi dopo le foto...) --- ENG Valtellina is strewn with castles, as I already discovered few months ago. Ridges and hills are the perfect spot for some of the most beautiful castles, scattered along the valley. Rocks from the mountains, through centuries, have shaped strenuous buildings entrusted with protection, prestige and surveillance. All this is now feeding my collection once again! - (for the previous episodes, scroll down after the pictures) Castello Visconti Venosta ("Castello Nuovo") - Grosio (Italia) Torre "de li beli miri" - Teglio (Italia) Castello di Santa Maria ("Castellaccio") - Tirano (Italia)
ITA and ENG ITA Giugno stava quasi per andarsene immacolato, senza aiutare la causa della mia collezione "Un castello al mese (o più)". L'Irlanda è venuta in soccorso, lanciando una manciata di gioielli grigi (incluso un vecchio amico*), a rompere le abitudini verde-azzurre dell'orizzonte di questi giorni miti e felici. - What a day to be alive! - *v. l'ultimo castello della lista ;-) -.-.-.-.-.-.-.-.- ENG
June was about to leave without helping the cause of my collection "A castle a month (or more)". Ireland has brilliantly assisted, throwing a handful of grey jewels (including an old friend*), breaking the blue-green habits of the horizon, in these mild and blessed days. - What a day to be alive! - * see the last castle in this post ;-) ITA then ENG L'essere umano, che progetto sublime. Una creatura sofisticata. Se apro gli occhi, osservo tutti voi, se li chiudo, posso contemplare me stesso. Quella che segue è una piccola collezione di frasi relative a questo argomento e che mi hanno ispirato negli ultimi mesi/giorni. Come disse Karl Kraus <<L'aforisma non coincide mai con la verità: o è una mezza verità o è una verità e mezza>>, ma è spesso un privilegiato trampolino da cui saltare: in palio un tuffo nella culla dell'infinito. - (foto scattate a Schönenbuch (CH), giugno 2018) -.-.-.-.-.-.-.- ENG A human being, what a sublime project. A sophisticated creature. If I open my eyes, I can observe all of you. If I close them, I can contemplate myself. Here below, I listed a few aphorisms related to this subject that have inspired me over the last months/days. As Karl Kraus said, <<An aphorism never coincides with the truth: it is either a half-truth or one-and-a-half truths>>, but it often serves as a privileged diving board: the possible award is a dive in the cradle of the infinite. - (Pictures shot in Schönenbuch (CH), June 2018) -.-.-.-.-.-.-.-.- La nostra visione apparirà più chiara soltanto quando guarderete nel vostro cuore. Chi guarda all'esterno sogna, chi guarda all'interno si sveglia. Your vision will become clear only when you look into your own heart. Who looks outside, dreams; who looks inside, awakes. - C.G.Jung Qua in questo corpo sono i sacri fiumi; qua sono il sole e la luna, oltre a tutti i luoghi di pellegrinaggio. Non ho mai incontrato un altro tempio benedetto quanto il mio corpo. Here in this body are the sacred rivers. Here are the sun and moon. As well as all the pilgrimage places. I have not encountered another temple as blissful as my own body. - Saraha Doha Nella vita il compito principale dell'uomo è dare alla luce se stesso Man's main task in life is to give birth to himself - Erich Fromm È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi It is very simple. It is only with the heart that one can see rightly; What is essential is invisible to the eye. - Antoine de Saint-Exupéry -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.- .
|
Tags
All
Archives
January 2023
|