ITA only (nelle foto: ghiacciaio Skaftafellsjökull (Islanda), una delle "lingue" di Vatnajökull, ovvero il ghiacciaio più grande d'Europa per volume). - Skaftafellsjökull (Islanda), una delle "lingue" di Vatnajökull, dall'aereo, atterrando in Islanda. -.-.-.-.-.-.- Non é la prima volta che vedo un ghiacciaio, avendo avuto l'enorme fortuna di ricevere questo sublime battesimo dal Ghiacciaio di Fellaria. Ma di così estesi non ne avevo mai visti nemmeno dall'alto e, soprattutto, non avevo mai messo piede su uno di loro prima d'ora. Imparo a montare i ramponi sui miei scarponi invernali, che fino a quel momento avevano accarezzato solo monti italiani o elvetici: con queste punte di metallo il loro aspetto si fa molto più ostile e mette quasi soggezione. Mi pervade un senso di colpa all'idea di graffiare e sfregiare quel ghiaccio vecchio di secoli o millenni ma faccio il primo passo, molto deciso, e mi soprendo di quanto la fiducia che ripongo in questi attrezzi sia già totale. La sensazione non potrebbe essere più agrodolce. Da un lato sento di violare uno spazio sacro, senza diritto di ingresso o dimora. Dall'altro percepisco di essere testimone della paziente e grandiosa opera di uno scultore invisibile, ma vivo e a cui rendo omaggio. Sotto i miei piedi, strutture d'aria si contorcono immobili, ostentando pose che senza il ghiaccio non potrebbero mostrare e di cui nessuno potrebbe accorgersi. Quello che sto solcando, é un libro vivente di storie, drammi e sapienza. Come un esploratore timido e timoroso, apro le pagine di questa enciclopedia: questa é la sensazione che ho avvertito entrando dentro il ghiaccio. So di certo che quel che vedo é solo temporaneo, come tutte le cose. L'acqua gocciola copiosa e qualche piccola frana si fa strada tra i crepacci del soffitto. Forme sinuose e spinose convivono nel ghiaccio che mi circonda, in questo capolavoro di luce ed oscurità. In questo contesto, l'acqua é forza artefice e distruttrice al tempo stesso, in un ciclo dove il silenzio di centinaia di anni si lascia portare via dal fragore del fiume sotterraneo. Tra il bianco e l'azzurro, la cenere vulcanica mi guarda, intrappolata dal giorno dell'eruzione in cui vide la luce del sole per la prima volta. Mi appaiono come quelle creature nell'ambra fossile, ritrovate nella posizione in cui la loro esistenza ha deciso di terminare. Le parole non trovano spazio, là dove solo lo sguardo riesce ad avere un senso, incapsulato nel suo parco giochi di geometrie fin qui solo immaginate. Ho avuto l'immensa fortuna di vivere alcune delle esperienze più stupefacenti in prima persona.
Dal mio primo avvistamento della Luna e di Saturno al telescopio, al lancio di un razzo spaziale. Da un gipeto in sorvolo a pochi metri, a un giardino interno bagnato di grazia e sacralità a Patan (Kathmandu, Nepal). E tante, tante altre. Di certo molte (se non la maggior parte) di queste esperienze di stupore e commozione sono arrivate dalla mia amata montagna e dalla solitudine rivelatrice che viene cullata dai suoi luoghi più isolati. Ma questa volta ho avuto l'onore di indossare i miei scarponi a pochi chilometri dal mare, per lasciarmi avvolgere da quella meraviglia primordiale che si fa trovare solo quando smetti di cercarla. L'Islanda è stata palcoscenico di questa storia, ma poteva essere altrove, visto che i viaggi non sono la condizione necessaria per questo tipo di esperienze: non esplora per davvero chi chiude la valigia e parte, ma chi sa restare nel momento presente, appoggiando la sua attenzione sull'istante infinitesimale che, traghettato dai nostri sensi, arriva dritto al petto e ci rende parte di questo capolavoro.
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ITA then ENG, after the pictures. Nella storia intima e personale di ciascuno di noi, ci sono posti che si ritrovano ad identificare una fase o un momento del nostro percorso ben precisi, proprio come farebbe una pietra miliare ben posizionata. Il castello di Agosto mi ha fatto pensare proprio a questo, essendo stato un mio punto di riferimento nel 2015, quando mi preparavo a uno dei più grandi cambiamenti sul mio cammino. Rivederlo è sempre un piacere oltre che una preziosa occasione per riflettere su quanto e come sono cambiato da quando lo incontrai la prima volta. Nelle foto: Castello di Landskron (FR) e panorami circostanti (CH/FR) - Per i castelli precendenti, vai in fondo all'articolo. ENG In the intimate and personal story of each one of us, there are places that identify a very precise moment or phase in our life, like a proper milestone would do. The castle I visited in August made me think about all this, as it ended up being a strong reference point back in 2015, when I was about to face one of the biggest changes on my path. It's such a pleasure to visit it again and again, as it also represents a perfect opportunity to see how and how much I evolved since the day I met it for the very first time. In the pictures: Landskron's Catstle (FR) and surronding landscapes (FR/CH) - For the previous episodes, see below. -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
(ITA only this time. Sorry about that) - La montagna e il cambiamento sono temi che mi affascinano da molto tempo ormai. Quello che segue, é soltanto un tentativo di mettere per iscritto uno di quegli incontri tra me e la montagna con lo scorrere del tempo a fare da palcoscenico. -.-.-.-.-.-.-.- Lago della Valletta, visto dal Passo di Val Mera - 2017 - Mi siedo sull'erba umida e pungente, con le gambe stanche dopo la salita. Il silenzio entra in scena. Giunto finalmente in platea, al momento giusto, sono pronto per l'apertura del sipario. Il corpo riprende fiato, mentre lo sguardo si appoggia prima su quella cascata, poi su quella guglia passando per ciuffi e arbusti a cui non so attribuire un nome preciso. Gli occhi diventano una porta d'accesso attraverso cui l'osservazione diventa apprendimento e la contemplazione diventa meraviglia. Sento i muscoli quasi nutrirsi di ciò che inalo e a tratti la fatica scompare, come se evaporasse insieme al sudore. La brezza frizzantina trasforma la mia maglietta in un ondoso parco giochi per mosche e farfalle, che ostentano una bizzarra fiducia ai miei naturali movimenti. La montagna non inebria soltanto me, quindi, e questa calda ospitalità basta per farmi chiudere gli occhi per pochi secondi. Quando li riapro, il panorama inizia a mandarmi immagini in continua evoluzione, metafore di una transizione che procede testarda da millenni. Il ruscello si getta vigoroso nel laghetto e ne esce più calmo dal lato quasi opposto, mentre un gracchio alpino sorvola il crinale, usando la sua ombra per accarezzarlo, come fosse un nastro di seta nera. Così, persino le rocce paiono soffici! Tutto quel che vedo è pervaso di dinamismo, e anche quel che sembra statico è in realtà parte di una lentezza che i miei sensi non riescono a percepire. Posso solo farmi attraversare da quel che sperimento e sento, senza che io possa afferrarlo: invero, questa é la natura delle esperienze più profonde. Il movimento della mano che sfiora la pelle diventa "carezza", il passaggio della Luna tra il Sole e la Terra diventa "eclissi", il vapore acqueo trasportato dalle correnti diventa "nuvola". In una frazione di secondo faccio esperienza esattamente di questo: quel che più solletica il mio entusiasmo ha un nome, eppure rimane impossibile da "prendere". Un arcobaleno, una nube lenticolare, il verde del lago, il battito di ali di un crociere, il fischio di una marmotta, il sapore della fragolina di bosco. Tutto effimero e transitorio, ma essenziale, come un respiro. Come una canzone suonata dal vivo. Come i passi che mi hanno portato qui. Come il profumo delle emozioni. Come il sapore dei sorrisi. Come la vita stessa.
(ITA then ENG, after the picture) Una delle cose che ho sempre sostenuto è che non bisogna ritirarsi come dei monaci o viaggiare lontano per raccogliere importanti insegnamenti. Quella che segue, è una breve lista di momenti in cui, nella più genuina quotidianità, straordinarie verità hanno illuminato a giorno il mio volto sorpreso. Sforzatevi di immaginare la sferzante imprevedibilità con cui queste frasi sono arrivate, come tuoni travestiti da tintinnii. - Il prezioso silenzio Una passeggiata tra amici sulla neve. Una mamma fa una domanda alla sua piccola figlia che, svogliata, non risponde. La madre accetta la mancata risposta e, calmissima, replica: <<Non è un problema se non vuoi rispondere. Il silenzio non è mai tempo perso>>. Le ingannevoli aspettative Mentre ero intento a scattare una delle foto che ho pubblicato in questo articolo, una signora ha voluto dirmi: <<Sarebbe interessante vedere se alla fine la foto viene come avevi sperato>>. La signora riprese a camminare. Aveva percorso solo pochi metri sul sentiero, mentre io avevo già esteso quella frase a ogni cosa. Innocua dolce libertà Aspetto il tram. Ancora pochi minuti e finalmente sarò a casa. Un uomo si avvicina a me, maglietta bianca e sporca, lattina di birra in mano, talmente ubriaco che non poteva che dire una dolce verità. <<Aaaaahhhh!!>> sospira beato e sollevato <<Quando sei incatenato è brutto, ma quando sei libero è bello. Che bella la libertà. Ma l'importante è non fare male a nessuno>>. Salgo sul tram, lui se ne va, blaterando la sua prossima destinazione, molto probabilmente né un tram, né una pensilina. La perfezione dei dettagli Qui si va indietro nel tempo, una domenica mattina di 10-15 anni fa. Il nonno era venuto a pranzo, non era ancora pronto da mangiare e si stava godendo una camminata nel nostro bellissimo giardino. Gli piaceva tantissimo! Mi avvicinai e mi disse: <<Guarda quel filo d'erba, minuscolo e perfetto. L'uomo non saprebbe fare una cosa simile, solo la natura riesce a mettere così tanta perfezione in uno spazio così piccolo>> - Questi fugaci momenti rimarranno incastonati come diamanti nella proverbiale confusione della mente, come enigmatici koan per principianti al servizio del mio risveglio più profondo. -.-.-.-.-.-.-.-.- "Dove meno te lo aspetti" (Intarsio di legno in un tempio buddista) "Where you least expect it" (inlay work on wood in a buddist temple) - (Mangal Dharmadweep Mahavihar, Bhaktapur, Nepal - 05/2018) -.-.-.-.-.-.-.- (ENG)
I have always believed that there's no need to become a monk or to travel long distances to harvest important teachings. The list that follows aims to show very short moments where, in the most genuine routine, extraordinary truths illuminated my astonished face. Try to imagine the lashing unpredictability with which these sentences arrived, like thunders dressed up like clinks. - Precious silence A walk with friends, on the snow. A mum asks something to the small daughter who, unenthusiastic, does not say anything. The mother accepted the missed answer, thus replying: <<That is not a problem. Silence is never wasted time>>. Deceptive expectations While I was shooting one of the picture I posted here, a woman wanted to tell me: <<It would be interesting to see if the picture really matches your expectiations>>. The woman walked away. By the time she was only few meters away, I had already extended her sentence to everything. Sweet harmless freedom I'm waiting for the tram. Just a few minutes and I'll be home. A man comes closer: white dirty t-shirt, a beer can in his hands, so drunk that ho couldn't say anything less than a sweet truth. <<Aaaahhhhh!!>> he sighs relieved and blessed <<When you are enchained, it's not pleasant at all. But when you are free, it's wonderful! Freedom is so beautiful. Though it's important not to harm anybody >>. I get in the tram, while he leaves, towards his next destination, most likely neither a tram nor a bus shelter. Perfection in the details Here we go back in time, on a sunday morning, 10-15 years ago. My grandpa came for lunch. The food was not ready yet, so he was enjoying a walk in our beautiful garden. He really loved these moments. I joined him and got closer. He then told me: <<Look at that grass blade. A man would not be able to reproduce such a thing, only nature can put that amount of perfection in such a small space>>. - Those fleeting moments will remain set like diamonds in the proverbial confusion of our mind, like enigmatic koan for beginners, at the service of my most deep awakening. ITA then ENG, after the pictures Il castello di marzo è arrivato senza che lo cercassi, mostrandosi simbolo e riassunto del mio cammino più attuale. Le mie e le sue mura si lasciano scavalcare dallo sguardo assetato di infinito, concedendosi un atteggiamento un po' più ornamentale. Il respiro si fa vasto, cedendo alle lusinghe del vento. I gabbiani fluttuano all'altezza dei miei occhi, come pensieri al rallentatore sospesi su raffiche di emozioni. Questa terrazza pare la mano di Dio, elevata dalla solida scogliera, continuum tra l'abisso e il cielo. - Nelle foto: Castello di Santa Barbara - Alicante (Spagna) - Marzo 2018 - Per i precedenti episodi, vedi sotto :) ENG - March castle came effortlessly to me, surely representing both a symbol and a summary of my most recent path. Its walls and mine allow the gaze to leap over, eager for infinite, and grant themselves a more ornamental attitude. My breath becomes vast, with no resistance to the enticement of the wind. The seagulls are floating in front of my eyes, like thoughts in slow motion suspended over gusts of emotions. This terrace seems the hand of God, lifted by the solid cliff, continuum between the abyss and the sky. - In the pictures: Santa Barbara Castle - Alicante (Spain) - March 2018 For the previous episodes, see below :) -.-.-.-.-.-.-.-.- ITA the ENG, after the song - "Elàn" è la parola (e canzone) che usai 3 anni fa, quando lasciai casa per addentrarmi nell'avventura più ignota che la vita potesse presentarmi. La canzone stessa è metafora di fame e sete per la vita, per il "qui e ora", per il "vai e prendilo". Per celebrare queste 3 orbite intorno al sole, ho voluto rileggere e tradurre quello stesso testo che ora come allora getta quella spolverata di fragrante poesia sui miei occasionali gesti audaci. - Dedicata a Basilea, ormai mia seconda casa, e a tutto ciò che ha portato nella mia vita. tESTO IN ITALIANO
Elàn (by Nightwish) Smetti di dormire e lascia che la Primavera parli usando lingue nate ben prima dell'uomo Ascolta il Narciso che racconta la sua storia fai entrare l'ospite, esci Sii il primo a salutare il mattino I prati del paradiso attendono il raccolto Scogliere da cui nessuno è mai saltato, gelide acque immacolate creature di posti lontani, ancora celate Finalmente è arrivato il tuo turno, una caduta libera attende chi è audace Vieni, gusta il vino, sfida i ciechi ti guideranno dalla luce scrivendo zeri fino alla fine dei tempi Vieni, cavalca le nuvole, sfida il buio Si nutre dei percorsi mai iniziati vediamoci dove la scogliera incontra il mare La soluzione dell'indovinello davanti ai tuoi occhi giace nelle foglie morte e negli effimeri cieli cigni che tornano e solerti topolini Scritte e versi sul libro del giardino, nell'istante che culla lo sguardo di chi ama Costruendo un castello di sabbia vicino alla battigia, un castello di carte da un mazzo consumato una casa dalla posata e calma compagnia degli amici, Scrivi il testo di una canzone Che tu solo potrai capire [Rit.] cavalcando ogni stella cadente riprendi vita, apri la mente fatti quattro risate davanti a tutto ciò che è convenzionale vieni, assapora a fondo, lascia che la diga della mente ceda alle infiltrazioni Viaggia con grande entusiasmo e passione E balla la giga al funerale [Rit.] Vieni! -.-.-.-.-.-.-.-.- LYRICS IN ENGLISH
Elàn (By Nightwish) Leave the sleep and let the springtime talk In tongues from the time before man Listen to a daffodil tell her tale Let the guest in, walk out, be the first to greet the morn The meadows of heaven await harvest The cliffs unjumped, cold waters untouched The elsewhere creatures yet unseen Finally your number came up, free fall awaits the brave Come Taste the wine, Race the blind They will guide you from the light Writing noughts till the end of time Come, surf the clouds, race the dark It feeds from the runs undone Meet me where the cliff greets the sea The answer to the riddle before your eyes Is in dead leaves and fleeting skies Returning swans and sedulous mice Writings on the gardens book, in the minute of a lover’s look Building a sandcastle close to the shore A house of cards from a worn out deck A home from the fellowship, poise and calm Write a lyric for the song only you can understand [Chorus] Riding hard every shooting star Come to life, open mind, have a laugh at the orthodox Come, drink deep let the dam of mind seep Travel with great élan, dance a jig at the funeral [Chorus] Come! "Elàn" - Nightwish Live at Tampere 2015 (© 2015 Nightwish All Rights Reserved) -.-.-.-.-.- ENG "Elàn" is the word (and song) I picked 3 years ago, when I left home to enter in the most unknown adventure life could have offered me. The song itself is a metaphor for the hunger and thirst for life, for the right "here and now" and the "go at it and get it". As a celebration to these 3 orbits around the sun, I have read the lyrics of that song again, as they still sprinkle fragrant poetry over my occasionally bold actions. - Dedicated to Basel, and to everything and everybody this town brought to my life. -.-.-.-.-.-.-
ITA, then ENG Negli insegnamenti buddisti, tre sono i veleni che impediscono la nostra crescita verso la liberazione dalla sofferenza: la rabbia, l'attaccamento e l'ignoranza (intesa come incapacità di percepire la vera natura delle cose, della non esistenza di un "io" e un "tu", che ci porta a vedere la nostra felicità come quella più importante, se non l'unica che conti qualcosa). Di antidoti ce ne sono molti, altrimenti non saremmo qui a sperimentarli. Da tennista, ho sempre amato il tennis, questo sport solitario, che mette i suoi ostacoli più grandi nelle pause forzate, nei pensieri e nelle angosce silenziose; questi ostacoli sono molto simili a quelli che troviamo nella vita in generale. Ho provato quindi a spiegare i tre veleni e tre dei loro antidoti con video molto significativi tratti dal mondo del tennis. Lascio alle immagini il compito di spiegare. - ENG In the buddhist teachings, three are the poisons that block our growth towards the liberation from sufference: hatred, attachment and ignorance (i.e. inability to perceive the true reality of all things, of the non-existence of an "I" and of a "you", that leads us to feel our happiness as the most important one, if not the only one). However, there are a lot of antidotes, otherwise we wouldn't be here to experience them. As a tennis player, I have always loved tennis, this solitary sport that sets its main challenges and obstacles in the forced pauses, in the thoughts and in the silent anguish. All these obstacles are very similar to the ones we encounter in our life in general. Thus I have tried to explain these three poisons and three of their antidotes with very significant videos, taken from tennis matches. I let the images do the talking. VELENI - POISONS Rabbia - Hatred Attaccamento - Attachment Ignoranza - Ignorance -.-.-.-.-.-.-.-.-.- ANTIDOTI - ANTIDOTES Compassione - Compassion Generosità - Generosity Saggezza - Wisdom Italian then English
ITA Ultimo castello per quest'anno, con un nome che richiama subito l'omonimo vino e la parola dialettale "grumo" (="colle"). Un nome che rivela un ampio panorama sulle montagne e, nella fattispecie, un tramonto su questi 12 mesi passati a scovar torri e mura merlate! A presto, con le prossime scoperte medievali! Nelle foto: Castel Grumello, Montagna in Valtellina, Italia Per i precedenti "episodi" di questa stramba collezione, vai alla fine di questo articolo ;) -.-.-.- ENG Last castle of the year, with a name that immediately recalls the namesake wine and the dialect word "grumo" (="hill"). Its name reveals a wide panorama on the mountains and (in the particular case) a sunset over the last 12 months, spent "uncovering" towers and merlons. Stay tuned, for the next medieval discoveries! In the pictures: Castel Grumello, Montagna in Valtellina, Italy For the previous "episodes" of this weird collection, scroll down ;) (ITA then ENG) L'addetta della security mi guarda minacciosa, chiedendo se può aprire il mio bagaglio. Le rispondo di sì, è giusto che faccia il suo lavoro. Punta diretta alla tasca con i cimbali tibetani (Tingsha). Lo sguardo si fa ancora più cupo. "Cosa sono?" Le dico di cosa si tratta, e che li uso nelle mie meditazioni. Lo sguardo cupo se ne va, nasce un timido sorriso che l'uniforme non può nascondere. La invito a farli sbattere, in modo da farli suonare. Qualche tentativo mal riuscito fa sorridere il suo collega, che smette un secondo di fare test anti-esplosivi, per godersi un'altra esplosione... stiiiiing! Brava, c'è riuscita, magari la prossima volta un po' più piano però! Subito riavvicina i cimbali, imbarazzata, strozzando quella vibrazione meravigliosa. "Li rimetto al sicuro", mi dice, con la delicatezza di chi appoggia un bambino nella culla. Un fiore è appena sbocciato. Le procedure e le professioni create per limitare/ispezionare/bloccare la libertà (esterna), finiscono col soffocare le emozioni umane di chi ha a che fare con quegli ambienti, spesso grigi e senza finestre. Ma tutto questo nulla può contro l'apparente anacronismo di oggetti antichi e dell'aspirante bodhisattva munito di carta d'imbarco, che rispondono allo schiaffo poliziesco con la carezza di un petalo. Un controllo extra al bagaglio a mano vale tutto questo. " Proviamo a incatenare il chaos dell'universo, e crediamo che rimanga lì dopo averlo legato sezioniamo ogni singolo pezzo, lo inscatoliamo e gli diamo un nome e pensiamo di avere il controllo su ciò che non riusciamo a spiegare Dopotutto sei quel che lasci dietro di te, E' il tempo ad ammazzarti, mentre tu sei impegnato ad ammazzare il tempo sei quel che lasci dietro, per le tue cose materiali e le domande senza risposta, scoprirai se il mondo è stato migliore grazie a te o se ti sei solo messo in linea [...] Mi chiedo perchè cerchiamo incessantemente uno scopo quando il nostro unico scopo è sempre stato solo quello di essere gentili." (Leave Behind - by Phat Bollard) - Un grazie speciale ad Alice, amica con orecchie e cuore irlandesi, per aver trascritto le parole di questa canzone per me. -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.- (ENG) The security control lady threateningly looks at me, asking for my permission to open my bag. I nod and say "Yes", of course, I know it's her job. She aims to the pocket where I put the Tibetan cymbals (Tingsha). Her gaze gets even sterner. "What's this?" I reply, telling what they are and that I use them in my meditations. The serious gaze fades away, and a light smile arises beyond the uniform. I invite her to struck the cymbals together, to hear the beautiful sound. Her colleague stops his explosives test duties to smile at her unsuccessful attempts, to then witness a different explosion....Stiiiing! Nice one! She made it! Next time try with a gentle strike! She immediately brings the cymbals together, strangling the marvellous vibration. "I put them in a safe place", she says, with the kindness of who lays a baby in the cradle. A flower has just bloomed. The procedures and those professions created to limit/inspect/block the (external) freedom, end up suffocating the human emotions of those who work in these environments, often grey and with no windows. But all this, can't resist the ostensible anachronism of ancient objects and of an aspiring bodhisattva with a boarding pass, replying with a petal caress to the police slap. An extra check to the hand luggage is worth all this. "we try to put the chaos of the universe in chains
and think cos we know where we tied it and there it will remain, we dissect all the pieces, put them in boxes and give them names, we think we’ve got control over the things we can’t explain. Cos you’re only what you leave behind, time is all that kills you while you’re busy killing time and you’re only what you leave behind, for your material possessions and your unanswered questions, you will find, was the world a better place cos you were in it or did you just toe the line? [...] I wonder why we search so hard for a purpose when our purpose has only ever been to be kind." (Leave Behind - by Phat Bollard) - A special thank to Alice, my friend with Irish ears and heart, for writing down the lyrics of this song for me! ITA then ENG after the pictures - In Malesia convivono molte delle principali religioni, al punto da non ricordarsi, di tanto in tanto, in che stato ci si trovi. Questo miscuglio magnifico di etnie e culture, e quindi di riti e templi, è andato a braccetto con la mia curiosità per la spiritualità altrui. Ho voluto dedicare un giorno a "nuotare" tra le loro preghiere, osservando dall'interno tre delle religioni principali, ovvero Islam, Buddismo Cinese e Induismo. È stata un'esperienza "unificatrice", molto delicata ma emozionante, dove ho potuto toccare con mano la convivenza pacifica e costruttiva di tradizioni così diverse. Il titolo di questo articolo ho voluto dedicarlo a 3 elementi importantissimi che hanno arricchito il mio piccolo viaggio spirituale: - il bindi della cultura induista - il velo o hijab Islamico - la svastika, simbolo buddista e induista, purtroppo reso famoso in Occidente da ben altre ideologie Auguro a tutti voi di poter sperimentare qualcosa di simile! - -.-.-.-.-.-.-.-.-.- ENG
In Malaysia, people practice many of the main religions: sometimes it's even hard to remember what country I'm in. This magnificent melting-pot of cultures and ethnic groups, and therefore of temples and rituals, went by the arm with my curiosity for others' spirituality. I dedicated a day to a swim through their prayers, carefully observing three of the main religions found here, i.e. Islam, Chinese Buddhism and Hinduism. It's been a "unifying" experience, very delicate but emotional, where I could witness how so different traditions can then peacefully live together. I dedicated the title of this post to 3 very important elements that enriched my tiny spiritual journey: - the Hinduist bindi - the Islamic hijab - the Buddhist and Hinduist swastika, sadly become famous in the West for other kinds of ideology. I wish you all could experience such a powerful exploration! |
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